Da questa stagione il Rezzato ha pensato di raccontare all’esterno cosa significa far parte della nostra Associazione sportiva. E chi meglio dei nostri istruttori che ogni giorno sono sul campo di calcio per allenare ed educare i bambini?
Questa settimana abbiamo fatto due chiacchiere con Pierpaolo Salvatore, allenatore dei Pulcini primo anno, che ci ha raccontato di sé, del suo rapporto con i bambini e del suo legame con il Rezzato. Buona lettura.
Ciao Pierpaolo, cosa ci racconti di te?
Sono laureato alla triennale di Scienze motorie a Brescia. Mi piacciono quasi tutti gli sport, soprattutto quelli che si possono praticare all’aria aperta. Oltre al calcio, infatti, pratico sci e alpinismo e da poco ho iniziato a fare anche kitesurf. Nel tempo libero mi piace praticare sport a stare a contatto con la natura.
Quando e perché hai scelto di fare l’allenatore?
Ho iniziato ad allenare circa 8 anni fa proprio a Rezzato e finora ho sempre seguito principalmente le annate che si approcciano per la prima volta a questo bellissimo sport, dalla Scuola Calcio fino ai primi anni di Pulcini. Mi sono sempre trovato bene a interagire e socializzare con i bambini di questa età perciò in futuro continuerò a specializzarmi.
Da quanto tempo sei a Rezzato? Come ti trovi e cos’ha di speciale Rezzato?
Sono a Rezzato sin da piccolo. Qui ho iniziato a giocare e con il tempio ho raggiunto anche la prima squadra. Rezzato è speciale per questi motivi, ma anche perché è il paese dove sono cresciuto. Per me è un valore aggiunto perché a livello calcistico mi ha dato tanto e mi piacerebbe riuscire a trasmettere questa mia grande passione a tutti i giovani.
Come ti trovi con i bambini della squadra?
Quest’anno alleno i bambini iscritti al primo anno di Pulcini e mi trovo molto bene, sono un gruppo fantastico ma come del resto tutti i bambini. Non hanno difetti, sono veramente molto bravi e cercano sempre di imparare, di ascoltare e migliorarsi. Approcciarsi e lavorare con loro è davvero bello.
Quali principi cerchi di trasmettere alla tua squadra?
I principi che cerco di insegnare alla mia squadra si possono dividere in due categorie: la prima riguarda i principi tecnico-tattici dello sport del calcio in generale, mentre la seconda riguarda i principi sociali di appartenenza a un gruppo perché essendo il calcio uno sport di squadra bisogna sapersi relazionare con altre persone, magari anche con caratteri diversi dal proprio e quindi è giusto insegnare a relazionarsi nel mondo corretto.
A quali allenatori ti ispiri?
Non ci sono allenatori particolari a cui mi ispiro. Stimo molto tutti gli allenatori del Rezzato perchè in questi anni mi hanno aiutato molto a crescere dandomi sempre preziosi consigli per migliorare.
Quale obiettivo ti piacerebbe raggiungere a fine stagione?
A fine stagione mi piacerebbe vedere felici i bambini che alleno con la speranza che oltre a far parte di una squadra di calcio possano anche essere un bel gruppo di amici affiatati che condividono questa grande passione per il gioco del calcio.