Moreno Felter, Responsabile della Scuola Calcio e allenatore della squadra Under 17 2006, racconta quando è nata la sua passione per il calcio e come si trova a Rezzato dopo tre stagioni.
Ciao Moreno, cosa ci racconti di te?
“A parte il calcio che è stato anche il mio “lavoro” amo la musica. Ho studiato al conservatorio e suonavo l’oboe. Amo tutta la musica, ogni genere, così come amo correre e andare in montagna. Mi piace molto praticare trekking con mia moglie e giocare a tennis con mia figlia”.
Una vita dedicata al calcio. Quando è nata questa passione?
“Sono nato al quartiere Carmine di Brescia e all’epoca si giocava a calcio nei vicoli. Poi c’erano le partite all’oratorio con le scarpe non da calcio per la rabbia di mia madre. Ho tanti ricordi tutti molto belli, dai primi allenamenti con i giovanissimi del Brescia fino al primo giorno a Milano con il Milan”.
Quando e perché hai scelto di fare l’allenatore?
“Terminata la carriera da calciatore ho cominciato ad allenare all’oratorio di S. Faustino fino alla fine degli anni ‘80. Mi piaceva informarmi così ho conseguito i patentini da allenatore: il primo per fu quello per giovani calciatori, poi il corso Uefa B. Mi piace fare l’allenatore perché ho la possibilità di mettere a disposizione dei ragazzi la mia esperienza e quello che ho imparato”.
Da quanto tempo sei a Rezzato? Come ti trovi e cos’ha di speciale Rezzato?
“Questo è il terzo anno che sono a Rezzato. Il primo purtroppo non terminato per via del Covid, il secondo a fasi alterne sempre per la pandemia, mentre questo sta proseguendo bene. A Rezzato ho trovato un ambiente sano che dà la possibilità di crescere e fare esperienza, ma soprattutto dà modo di insegnare il gioco del calcio. Inoltre, visto che siamo circondati da realtà importanti, il Rezzato offre anche la possibilità di dare “qualità” nel insegnamento. Poi, ovviamente, è un ambiente composto da persone affabili, educate e professionali, dai dirigenti agli allenatori di tutte le categorie”.
Sei Responsabile della Scuola Calcio che in questi anni ha raggiunto numeri importanti. Quanto è fondamentale fornire una giusta formazione ai più piccoli e quanto impegno dedicate per raggiungere questi risultati?
“È il secondo anno che seguo la scuola calcio ed è bello avere questi numeri importanti. Insieme ai miei collaboratori proponiamo giochi propedeutici e le prime nozioni dei fondamentali. A tutti i piccoli che scelgono la Scuola Calcio del Rezzato dedichiamo due giorni alla settimana (lunedì e mercoledì) e cerchiamo di trasmettergli quanta più passione possibile”.
Questa stagione alleni anche la squadra 2006. Come ti trovi con loro?
“Con i ragazzi del 2006 lavoro da tre stagioni. Purtroppo questo è il primo anno che riesco ad allenarli con continuità e devo dire che è un bel gruppo. I ragazzi sono molto disponibili al sacrificio e all’apprendimento e questo facilita molto il mio lavoro di allenatore e istruttore”.
Quali principi cerchi di trasmettere alla tua squadra?
“Ai ragazzi cerco di insegnare poche cose, ma secondo me molto importanti nel calcio e nella vita di tutti i giorni: il primo principio fondamentale è l’educazione, poi il rispetto, la collaborazione e l’organizzazione”.
Quali caratteristiche ha la tua squadra e che tipo di campionato state affrontando?
“Abbiamo iniziato la stagione con il classico 4-4-2, ma ora stiamo giocando con il 3-5-2 che varia in 5-3-2 nella fase di non possesso palla. Stiamo facendo un campionato, ma io preferisco dire un percorso, che ci porterà ad arrivare a un obiettivo importante”.
A quali allenatori ti ispiri?
“Mi piace molto Guardiola perché ho avuto la possibilità di assistere ai suoi allenamenti, però come stile di gioco mi piace molto anche Sarri. Dal punti di vista della comunicazione e della dialettica, invece, dico Mourinho”.
Quale obiettivo ti piacerebbe raggiungere a fine stagione?
“Dopo un bel percorso, mi piacerebbe che a fine stagione i ragazzi possano aver raggiunto l’obiettivo che ci siamo prefissati e che anche la Società ci ha chiesto”.