Il Direttore Sportivo del Rezzato racconta la crescita degli ultimi anni del settore giovanile, il rapporto con il territorio e il lavoro quotidiano della Società tra obiettivi raggiunti e quelli ancora da conquistare.
Come riparte la stagione sportiva del Rezzato? Quali obiettivi?
Riprendiamo con lo stesso spirito della scorsa stagione, che è stata un’annata molto importante. Dalla stagione 2022-23, siamo riusciti a completare la filiera e perciò ripartiamo finalmente con tutte le squadre “pure” dalla juniores fino alla scuola calcio. Rispetto alla stagione scorsa abbiamo aumentato ancora il numero delle iscrizioni superando i 260 iscritti e lo storico record dei 250 raggiunto nel 2021-22. Numeri che fino a poco tempo fa erano impensabili perché non possiamo dimenticare i nostri limiti strutturali: abbiamo a disposizione un solo campo, fortunatamente nuovo e bello, però pur sempre uno e avendo 10 squadre non è semplice far combaciare allenamenti, partite, esigenze tecniche e dei nostri tesserati: é un lavoro delicato che svolgiamo quotidianamente con il massimo impegno per far sì che tutti possano lavorare al meglio.
Il Rezzato Calcio oggi vanta numeri significativi. Quanto è importante il legame con il territorio?
La nostra Associazione è molto attenta al territorio e penso che questo sforzo sia bene visto dalla comunità rezzatese. La dimostrazione di ciò è data dalla crescita soprattutto della scuola calcio che la passata stagione ha visto partecipare circa 60 bambini. Il nostro Responsabile della Scuola Calcio Moreno Felter e i suoi collaboratori Ivan Serina e Alessandro Papirio stanno lavorando molto bene e con grande attenzione alle esigenze dei bambini e delle loro famiglie. Se quasi tutti i piccoli calciatori di Rezzato e delle zone limitrofe scelgono ormai il nostro progetto significa che abbiamo lavorato bene nel passato e stiamo lavorando bene anche nel presente. Siamo comunque convinti che si possa e si debba fare ancora meglio, soprattutto a livello di sinergie sul territorio e per questo i tavoli di confronto con il Comune, con gli Oratori e con le altre Associazioni Sportive rezzatesi sono sempre aperti, nella speranza di poter un giorno lavorare veramente in un un’unica direzione.
Cosa vuole trasmettere il Rezzato ai propri tesserati?
La filosofia del Rezzato Calcio che ci è stata trasmessa dal nostro presidente Paolo Sebastianelli e che io, il Coordinatore dell’attività Agonistica Fausto Aposotoli e tutti i nostri collaboratori abbiamo sposato in pieno, è molto chiara: nell’attività di base si devono far crescere i bambini attraverso il gioco e il divertimento; tutti i bambini devono avere la possibilità di giocare e qui a Rezzato abbiamo scelto di non fare selezione sulle prime annate, ma accogliere tutti fino ai giovanissimi. Per quanto riguarda l’attività agonistica, invece, da qualche anno abbiamo deciso di fare un ragionamento diverso: stiamo cercando di ottenere dei risultati che ci consentano di raggiungere le categorie regionali e questo richiede “selezione”. Al momento abbiamo la formazione Under 18 che partecipa al campionato regionale ma stiamo lavorando con tutte le nostre possibilità di portarne altre. Abbiamo delle buone squadre in tutte le categorie speriamo di raggiungere questo obiettivo magari già dalla prossima stagione.
Quanto è importante la componente umana dello staff tecnico per il Rezzato?
Abbiamo un parco allenatori di qualità, molti dei quali con patentino FIGC e/o laureati in scienze motorie. Rezzato Calcio ha sempre voluto mettere al centro del nostro progetto la qualità degli allenatori, sia tecnica che umana. Lavoriamo ogni giorno con tanti giovani e abbiamo il dovere di farli migliorare come uomini prima e come giocatori poi, perciò riteniamo che avere uno staff di qualità, dagli allenatori ai preparatori fino ai dirigenti, sia fondamentale per costruire un progetto solido e professionale.
Come sono composti gli staff tecnici del Rezzato?
La composizione degli staff, così come quella delle rose, è il lavoro più importante dell’anno, che impegna in modo severo me e il Coordinatore dell’attività agonistica Fausto Apostoli. Io e Fausto lavoriamo alacremente ogni estate, per “costruire” l’annata che verrà e per mettere a disposizione di tutte le squadre un gruppo di lavoro completo, composto da allenatore, vice allenatore, preparatore atletico, preparatore dei portieri e dirigenti accompagnatori. Con le squadre dell’attività agonistica il preparatore atletico svolge un lavoro specifico, concordato con il resto dello staff tecnico e rivolto al raggiungimento del risultato sportivo. Con i più piccoli atleti dell’attività di base, invece, viene svolto un lavoro rivolto sulla crescita e allo sviluppo motorio: crediamo che questo sia fondamentale e quindi abbiamo voluto inserire la figura del preparatore atletico qualificato anche nell’attività di base con lo scopo di offrire un servizio ancora migliore ai nostri ragazzi.
Il Rezzato dedica parte del suo lavoro anche alla crescita del portiere. In che modo?
Il nostro riferimento in questa “specialità” è Matteo Bonometti (preparatore qualificato e laureato in scienze motorie, oltre che portiere in attività) il quale, in collaborazione anche con Daniele Rolleri e l’Associazione Crescere Portieri, coordina tutta l’attività rivolta ai nostri “numeri 1”. Matteo è molto preparato sul campo e dà un grande contributo ai giovani portieri sotto tanti punti di vista, da quello tecnico fino a quello caratteriale, passando per la preparazione fisica.
L’Associazione ha il suo focus nel settore giovanile ma poi c’è la Prima Squadra del Rezzato Calcio Dor. C’è una bella sinergia e alcuni ragazzi cresciuti nel settore giovanile giocano in Prima Squadra. Questo obiettivo è raggiunto?
No, l’obiettivo non è ancora raggiunto anche se siamo sulla buona strada. La nostra aspirazione è che un giorno tutti i giovani (“quota” o non “quota”) della prima squadra provengano esclusivamente dal nostro settore giovanile ma questo ci impone di prepararli ancora meglio. La nostra attività di gestione del settore giovanile arriva fino alla categoria Juniores perciò avere una Prima Squadra di riferimento è per noi un percorso “naturale” e sicuramente uno stimolo per tutti i ragazzi che vogliono avere la possibilità di conquistarsi un posto. Già quattro ragazzi del nostro settore giovanile (Marco Maccabiani, Giacomo Taetti, Giuseppe Perani e Simone Quecchia) fanno parte della rosa della prima squadra arrivandoci direttamente dal nostro settore giovanile e questo ci riempie di gioia. A prescindere dalla categoria di arrivo (l’anno scorso la Promozione, quest’anno l’Eccellenza) dare ai nostri tesserati la possibilità di esordire nel calcio “che conta” per noi è grande motivo di orgoglio ma soprattutto deve essere uno stimolo a lavorare sempre meglio per dare loro una preparazione adeguata.