Carlo Piovanelli, allenatore della squadra Under 16 2007, racconta la sua passione per il calcio e le ragioni che l’hanno spinto a fare l’allenatore.

Ciao Carlo, cosa ci racconti di te?
Sono laureato in Scienze Motorie. Tra le mie passioni, oltre ovviamente al calcio, ci sono le attività outdoor, la corsa in montagna, i cammini, la bici, lo sci e i viaggi.

Quando e perché hai scelto di fare l’allenatore?
Ho iniziato a giocare a calcio da bambino e per qualche anno ho giocato in prima squadra. Poi, su suggerimento di qualche compagno più vecchio, ho smesso col calcio giocato perché ero scarso ed ho cominciato ad allenare – scherza Piovanelli -. In realtà con gli studi di scienze motorie è venuto naturale appassionarsi all’allenamento e da allora tutti gli anni alleno una squadra di ragazzi e faccio il preparatore atletico in una prima squadra tra Promozione ed Eccellenza.

Da quanto tempo sei a Rezzato? Come ti trovi e cos’ha di speciale Rezzato?
Sono a Rezzato da tre anni e mi sono subito trovato bene, è un ambiente tranquillo e vicino a casa dove si può lavorare con serietà. Ho trovato delle persone serie e preparate con cui condividere questa prima parte di percorso, dirigenti, vice e accompagnatori.

Questa stagione alleni la squadra 2007. Come ti trovi con loro?
Questo è il terzo anno (in realtà il secondo togliendo i periodi di stop che abbiamo passato) e devo dire che sono molto soddisfatto del percorso che hanno fatto sia a livello calcistico sia umano.

Quali caratteristiche ha la tua squadra e quali principi cerchio di trasmettere?
Alla base di tutto per me ci sono comportamento, impegno e affidabilità. In campo richiedo grande propensione al sacrificio, gestione della palla e gioco in verticale nella fase di possesso; aggressività, pressing e marcatura a uomo nella fase di non possesso.

Questo fine settimana riparte il campionato. Com’è andato il girone di andata, quali obiettivo e con quale spirito ripartite?
Finalmente riparte il campionato, l’unico modo per crescere veramente è confrontarsi in competizioni vere con chi è più forte di te e lottare per un obiettivo, cosa che in amichevole non puoi del tutto fare. Quindi non vediamo l’ora di ripartire. Il girone di andata è andato bene, per ora siamo primi e speriamo di continuare così. Sarà dura ma solo credendoci fino in fondo potrà succedere, poi alla fine vedremo come sarà andata, l’importante è il percorso.

Oltre a essere allenatore sei anche un preparatore atletico. Come applichi i lavori atletici e fisici sui giovani atleti?
Essendo un preparatore atletico cerco di trovare esercitazioni in cui i ragazzi siano sempre coinvolti e motivati cercando di azzerare i tempi morti. Avendo a disposizione solo due allenamenti bisogna sfruttare al meglio tutto il tempo a disposizione. Credo anche nel lavoro “a secco” che utilizzo ogni tanto più per un fine didattico che puramente fisico.

A quali allenatori ti ispiri?
Ultimamente mi piace molto il gioco di Roberto De Zerbi e di Tuchel, ma la mia formazione si basa sui corsi fatti con tre grandi allenatori: Adriano Cadregari, Maurizio Viscidi e Giovanni Valenti.

Quale obiettivo ti piacerebbe raggiungere a fine stagione?
L’obiettivo di quest’anno è la vittoria del campionato.