Ivan Serina, allenatore della squadra Under 14 2009, racconta la sua passione per il calcio e le ragioni che l’hanno spinto a fare l’allenatore.

Ciao Ivan, cosa ci racconti di te?
Naturalmente sono appassionato di calcio, ma mi piace moltissimo la montagna, sia estiva che invernale.

Quando e perché hai scelto di fare l’allenatore?
Il mio percorso è iniziato alla fine degli anni novanta in una società dai colori gialloblù, come collaboratore nelle categorie giovanissimi e allievi. Successivamente sono passato alla società Rezzato, con la categoria pulcini che mi ha dato molte soddisfazioni.

Da quanto tempo sei a Rezzato? Come ti trovi e cos’ha di speciale Rezzato?
Sono a Rezzato da più di dieci anni: mi sono sempre trovato bene, ritengo sia un ambiente tranquillo e serio in cui lavorano persone preparate e competenti. I vice allenatori, dirigenti e accompagnatori sono tutti davvero appassionati e con ognuno di loro mi piace condividere questo percorso di crescita.

Questa stagione alleni la squadra 2009 e collabori con la Scuola Calcio. Come ti trovi con loro?
Sono con il gruppo 2009 da tre anni (due se si toglie l’anno con lo stop pandemia). È un gruppo fantastico dal punto di vista umano, del comportamento e anche tecnico calcistico. Mi ritengo molto fortunato perché ho un ottimo rapporto con tutti i ragazzi e anche con i gentili. Inoltre, sono impegnato con un gruppo di bambini della scuola calcio coordinato dal mister Moreno Felter. Lavorare con i più piccoli è entusiasmante oltre che importante perché per loro è il primo approccio con lo sport e il calcio.

Quali caratteristiche ha la tua squadra?
Nel mio gruppo ho giocatori con ottime capacità tecniche e tattiche ai quali richiedo sacrificio per mantenere la gestione della palla nella fase di possesso, pressing  e marcatura a uomo nella fase di non possesso. Le prestazioni sono cresciute da inizio anno, ma sono convinto che il margine di miglioramento sia ancora molto.

Quali principi cerchi di trasmettere alla tua squadra?
L’educazione verso i compagni e gli avversari è sicuramente il primo valore che voglio trasmettere. Di conseguenza mi piace parlare e trasmettere concetti di fair play e umiltà.

State affrontando un campionato transitorio. Quali sono le insidie e come lo state affrontando?
Le squadre incontrate fin’ora sono state di vario livello. Non avendo una classifica da raggiungere a tutti i costi cerchiamo di affrontare ogni partita nel modo più sereno, mettendo in pratica gli insegnamenti impartiti durante la settimana in allenamento.

Quanto hai visto crescere la tua squadra e su quali aspetti può/deve ancora migliorare?
Ho visto crescere la mia squadra dal punto di vista tecnico e dell’unione del gruppo, elemento per me molto importante. Forse ciò che manca un pò è la fisicità, che in certe situazioni è fondamentale.

A quali allenatori ti ispiri?
Il mio modello è Guardiola, ma osservo, leggo, seguo anche altri allenatori vincenti per attingere su tutti gli aspetti.

Quale obiettivo ti piacerebbe raggiungere a fine stagione?
A fine stagione mi piacerebbe vedere che ogni ragazzo abbia acquisito tutto ciò che abbiamo cercato di trasmettergli e soprattutto che scelga di presentarsi ancora al prossimo campionato con il Rezzato e con la giusta mentalità.